OrientArti – Dipingi la tua strada: quando l’arte si fa strumento di orientamento scolastico.
L’arte è un mezzo straordinario per far emergere il sé. In un progetto di Fondazione Gi Group, diventa strumento orientativo: studenti e studentesse del quarto anno delle scuole superiori si avvicinano alle scelte del loro futuro realizzando veri e propri elaborati artistici che riflettono la loro identità e le loro attitudini, incoraggiandoli a sperimentare.
«Lo sfondo del mio quadro rappresenta me stesso. Sono proprio io con i miei pregi e i miei difetti […] perché ammettiamolo, io sono un casino, perdo le cose, mi dimentico dei compleanni. Su questo casino però ci sono delle strade […], queste strade sono la mia via d’uscita e vogliono rappresentare che ci sono diversi modi per arrivare a una soluzione […] non sempre si sceglie la strada giusta, non bisogna disperarsi ma semplicemente cambiare strada». Se i pensieri di Francesco (nome di fantasia), 17 anni o giù di lì, si fossero fermati alla seconda frase, con quale attitudine si sarebbe affacciato alle scelte sul suo futuro?
La parola che avrebbe utilizzato, con una buona probabilità, sarebbe stata paura, la stessa che, in un sondaggio realizzato da Skuola.net nel 2023 su un campione di 2500 studenti, accompagna il 60% dei suoi coetanei. Paura di non trovare un lavoro dopo gli studi, di aver sbagliato percorso formativo, di possedere competenze distanti dalle richieste del mercato.
Le frasi di Francesco, però, continuano. E si nutrono di parole nuove: c’è una via d’uscita, scrive, e diversi modi per arrivare a una soluzione e trovare speranza e fiducia nel futuro. Tra il timore di non farcela e il concedersi un ventaglio di possibilità, c’è di mezzo un progetto. Realizzato da Fondazione Gi Group, si chiama OrientArti e il sottotitolo è un manifesto di intenti: “Dipingi la tua strada”.
Un futuro su cui è difficile fare previsioni
Il 26% degli studenti italiani delle scuole secondarie di secondo grado non ha mai svolto attività di orientamento. Per chi ne ha avuto l’opportunità, si è trattato di un’esperienza tardiva: soltanto uno su dieci ha iniziato entro la terza superiore. È il quadro emerso in “Orientamento e lavoro”, analisi pubblicata nell’ottobre 2023 da Fondazione Gi Group e frutto dell’integrazione di tre distinti studi realizzati sul tema, restituisce il punto di vista dei principali attori coinvolti nei percorsi di orientamento: studenti, genitori e insegnanti. Al centro, un campione di 349 docenti, 877 famiglie e 2500 giovani.
Dentro alle percentuali ci sono dubbi e domande sul futuro, un mondo su cui è difficile fare previsioni: l’85% dei lavori che esisteranno nel 2030 non è ancora stato inventato. Ma quale traiettoria prendono le scelte dopo il diploma? Una rilevazione del Ministero dell’Istruzione effettuata nel 2022 indica che, a due anni dalla maturità, il 38% dei diplomati ha ottenuto un contratto di lavoro, con una forte variabilità a seconda del percorso d’istruzione superiore: ha trovato un’occupazione il 25% dei diplomati nei licei, il 49% dei tecnici e il 60% dei professionali; viceversa, la propensione a iscriversi all’università è maggiore tra i liceali, seguiti dai diplomati negli istituti tecnici. Resta significativa in Italia la carenza di laureati in discipline STEM – Science, technology, engineering and mathematics, in particolare tra le donne: secondo i dati diffusi a febbraio da Save the Children, nel 2023 la percentuale di ragazze tra i 25 e i 34 anni con una laurea STEM è stata meno della metà (16,8%) di quella riscontrata tra i ragazzi (37%).
Ci sono altri aspetti di cui tenere conto. Rispetto ai 59,2 milioni di cittadini residenti in Italia al 1° gennaio 2021, l’Istat stimava nel 2022 una discesa a 57,9 milioni nel 2030, a 54,2 milioni nel 2050 e fino a 47,7 milioni nel 2070. Il bilanciamento tra individui in età lavorativa (15-64 anni) e individui in età non lavorativa (0-14 anni e over65) passerà dall’attuale rapporto tre a due al rapporto uno a uno previsto per il 2050. L’Italia, lo ha confermato a maggio 2025 il Rapporto annuale Istat, è uno dei Paesi più anziani al mondo, con un quarto della popolazione di over65 e oltre 4,5 milioni di persone con 80 anni e più. Ma il paradosso più grande riguarda il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. In alcuni casi arriva a superare il 60%, eppure l’orientamento a scuola spesso è inesistente o last minute.
Accanto a chi sceglie
Scegliere è complicato sempre, a 18 anni un po’ di più. Servono strumenti e informazioni utili per leggere la mappa del mercato del lavoro. Fondazione Gi Group ha deciso di essere bussola e lente di ingrandimento: si siede accanto ai giovani per sostenerli nel lavoro di costruzione della consapevolezza dell’io, tenendo saldo l’impegno ad approfondire prima bisogni, desideri e passioni, e soltanto dopo a guidare verso le scelte.
Lo fa attraverso diversi progetti, uno su tutti OrientArti, iniziativa rivolta agli studenti del quarto anno delle superiori che trae spunto dalla spiccata vocazione per l’arte della Fondazione. Al Palazzo del Lavoro di Gi Group Holding a Milano, nello spazio espositivo permanente “La Collezione”, il gesto artistico diventa il mezzo per far emergere il sé.
Non servono particolari competenze o talento creativo: conta l’esperienza concreta del fare, il mettersi in gioco e l’impegno nel dare forma al pensiero.
Dall’incontro one to one con i professionisti e le professioniste dell’orientamento, alle attività manuali e laboratoriali, tutto contribuisce ad accompagnare gli studenti in un percorso di scoperta, scelta e costruzione di sé per aiutarli ad aprirsi in maniera positiva al loro futuro. L’obiettivo è quello di accompagnare ogni partecipante a scoprire e valorizzare i propri punti di forza, desideri e attitudini per aprirsi in maniera positiva alle scelte, alla crescita e alle responsabilità che accompagnano il suo percorso evolutivo.
Perché proprio l’arte? La creatività è un facilitatore nella conoscenza di sé, permette di dire e vedere ciò che a volte è difficile esprimere a parole.
Le piccole opere d’arte nate dal percorso diventano strumenti orientativi: riflettono l’identità del giovane, il suo potenziale e le sue attitudini, incoraggiano a sperimentare e aprono all’incertezza, superando la paura di sbagliare. Come scrive Anna (nome di fantasia) nel testo che accompagna il suo lavoro: «Sul fondo del mio fiume ci sono massi di diverse dimensioni che portano al mio oceano di possibilità. Ho camminato e continuerò a camminare tanto per trovare la mia strada, la mia vocazione, la mia freccia bianca e luminosa […]. Ciascuno di noi ha in sé qualcosa di infinito e irripetibile».
Per approfondire il progetto OrientArti, un percorso di orientamento che utilizza l’arte come strumento per favorire la conoscenza di sé e supportare scelte consapevoli, visita la pagina dedicata.
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