Dopo aver ricostruito l’andamento del fenomeno NEET negli ultimi anni, con uno sguardo particolare al periodo post-pandemico, è utile soffermarsi sulla situazione attuale dell’Italia.

I dati relativi al 2024 offrono una fotografia ampia e articolata, nella quale entrano in gioco molteplici fattori: l’età, il genere, la cittadinanza, le caratteristiche familiari, il titolo di studio, l’area di residenza. Questi elementi, combinandosi tra loro, influenzano in modo significativo le probabilità di trovarsi in una condizione di esclusione dal mercato del lavoro o dai percorsi formativi.

Esaminare il quadro del presente con attenzione consente di cogliere le disuguaglianze ancora aperte, di riconoscere i gruppi più vulnerabili e di costruire risposte adeguate.

 

 

ETÀ, GENERE E FAMIGLIA

 

 

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Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound e classi d’età in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione su dati Istat]

Considerando la peculiarità tutta italiana del ritardo con cui molti giovani completano il percorso di studi, si inseriscono stabilmente nel mercato del lavoro e raggiungono le tappe chiave dell’età adulta (uscita dalla famiglia d’origine, autonomia abitativa, formazione di un nuovo nucleo), diventa più efficace analizzare il fenomeno NEET nelle sue diverse sfaccettature, considerando la fascia estesa di età 15-34 anni.

Differenze nella composizione dei NEET emergono non solo in base al genere ma anche all’età. Senza considerare le “altre forme di NEET”, nel 2024, fra i giovanissimi (15-19 anni) prevalgono i “rientranti” (20,3%), seguiti dai disoccupati di breve periodo (17,6%). Fra i 20-24enni, invece, sono i disoccupati di lungo periodo la categoria prevalente (17,4%), seguiti dai disoccupati di breve periodo (15,1%). In quest’ultima fascia aumenta anche la quota di coloro che sono NEET per ragioni familiari (9,5%; erano il 5,6% fra i 15-19enni).

Al crescere dell’età si riduce via via la quota di chi è NEET per ragioni strettamente legate ai tempi necessari per il passaggio da una occupazione alla successiva (rientranti, disoccupati di breve e lungo periodo) mentre aumentano le percentuali di NEET per ragioni familiari (che arrivano 25,6% nella fascia 25-29 anni e al 39,2% nella fascia 30-34 anni).

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound, genere e classi d’età in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

La crescente quota di NEET per ragioni familiari legata all’aumentare dell’età è quasi totalmente ascrivibile alla componente femminile: fra le 25-29enni, infatti, coloro che non lavorano per motivi di cura sono il 40,5% del totale di donne NEET, contro il 3% degli uomini, mentre fra i 30-34enni sono il 56% contro il 4,2% degli uomini.

Altre differenze di genere importanti si osservano per i disoccupati a lungo termine: fra i 15-19enni la percentuale è molto simile fra i due generi, mentre il divario cresce nella fascia 20-24 (14,9% per le donne e 19,7% per gli uomini, circa 5 punti percentuali di differenza) e aumenta ulteriormente per le fasce successive: fra i 25-29 anni l’11,1% delle donne NEET è disoccupata di lungo periodo, contro il 19,6% degli uomini (oltre 8,5 punti percentuali di differenza); fra i NEET 30-34enni, sono disoccupate di lungo periodo l’8,3% delle donne e il 22,1% degli uomini (14 punti percentuali di divario).

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound e titolo di studio della madre in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Un titolo di studio più alto della madre è associato a una maggior incidenza delle condizioni di NEET meno vulnerabili: se la madre è laureata, infatti, la percentuale di “rientranti” è del 17,5%, e fra chi ha una mamma diplomata arriva al 13,2%, contro il 4,4% fra chi ha una madre con licenza elementare e l’8% per chi ha una madre con licenza media.

In maniera simile, anche la condizione di disoccupato di breve periodo è maggiormente presente fra i NEET con madri diplomate o laureate (16,5% e 11,9%) rispetto a coloro che hanno madri con licenza elementare o media (6,7% e 11,1%).

Al crescere del livello di istruzione della madre cala anche la presenza di NEET per ragioni familiari, che passano da essere il 40,6% fra i NEET che hanno la madre con licenza elementare al 10,4% fra chi ha una madre laureata.

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound, genere e titolo di studio della madre in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

L’effetto protettivo dell’istruzione della madre si osserva soprattutto sulla componente femminile dei NEET: a titoli di studio superiori, infatti, corrisponde via via una riduzione della quota di giovani che sono NEET per ragioni familiari (dal 57,1% fra chi ha una madre con licenza elementare al 9,5% fra chi ha una madre con una laurea).

Di contro, sempre fra le donne, insieme al titolo di studio della madre aumenta la percentuale di coloro che sono NEET da meno di un anno (dal 4,3% fra chi ha una madre con licenza elementare fino al 11,1% di chi ha una madre con la laurea) e di rientranti (dal 2,3% al 15,9%), e quindi delle categorie meno vulnerabili.

Un effetto positivo si osserva anche fra i maschi, soprattutto nell’aumento della quota di rientranti – che passano dal 9% fra chi ha una madre con licenza elementare al 19% fra chi ha una madre laureata – e nella riduzione dei disoccupati di lungo periodo (dal 22,4% al 11,4%).

 

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CITTADINANZA

 

 

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Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Rispetto al fattore cittadinanza, fra gli stranieri la quota maggioritaria dei NEET è rappresentata da coloro che dichiarano di non lavorare per responsabilità familiari (49,3%, contro il 19,6% fra i NEET italiani).

Lievemente maggiore rispetto agli italiani è anche la percentuale di chi dichiara di essere disoccupato da meno di un anno (11,7% vs 11,3% fra gli italiani). Fra gli italiani invece prevale la quota di “rientranti” (9,7% vs 5,2% fra gli stranieri), ma anche di disoccupati di lungo periodo (14,9% fra gli italiani contro il 9,7% degli stranieri).

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound, genere e cittadinanza, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Se guardiamo alla distribuzione per genere della composizione dei NEET fra italiani e stranieri, si nota come la componente femminile straniera sia quella che maggiormente riporta che la propria condizione di NEET sia legata a responsabilità familiari: fra le donne straniere NEET, infatti, il 66% lo è per ragioni familiari, contro il 5,3% degli uomini stranieri che dichiarano di essere NEET; fra le italiane la percentuale è del 33,1% e del 2,8% fra gli italiani.

Fra le straniere, la seconda ragione per essere NEET è “altre ragioni” (15,3%) seguita dall’essere disoccupate di breve periodo (7%).

Fra le italiane, dopo la motivazione legata alla cura di familiari troviamo altri motivi (30,6%) e la disoccupazione di lungo periodo (11,9%). Fra gli stranieri maschi, dopo le “altre ragioni”, la motivazione prevalente per essere NEET è la disoccupazione di breve periodo (24,1%) seguita da quella di lungo periodo (20,8%); fra gli italiani, invece, è maggiore la percentuale di chi dichiara di essere disoccupato di lungo periodo (18,7%) rispetto a chi lo è di breve periodo (13,6%).

 

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TITOLO DI STUDIO

 

 

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Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

La composizione dei NEET varia anche fra giovani con diverso titolo di studio. Fra i laureati prevalgono le componenti meno vulnerabili, ovvero chi è in attesa di rientrare nel mercato del lavoro (13,6%; 9,5% fra i diplomati e 6,5% fra chi ha un titolo di studio inferiore) e chi è disoccupato da meno di un anno (16,4%; 12,1% fra i diplomati e 8,7% fra chi ha un titolo di studio inferiore), mentre fra i diplomati e chi ha un titolo di studio più basso a essere più consistente è la categoria dei disoccupati di lungo periodo (intorno al 14% in entrambi i casi; 12,3% fra i laureati).

Fra chi ha un titolo di studio fino al diploma di scuola secondaria inferiore è più consistente, la porzione di chi ha carichi di cura (29%) presenza degli scoraggiati (23,6% vs 18,5% fra le categorie dei più istruiti).

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per classificazione Eurofound, genere e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Fra le donne la percentuale di coloro che dichiarano di essere NEET per ragioni familiari diminuisce sensibilmente al crescere del titolo di studio: è del 48,6% fra le NEET che non raggiungono il diploma secondario superiore, per poi scendere al 38,5% fra le diplomate e al 26,4% fra le laureate. Fra gli uomini, al crescere del titolo di studio si riduce in particolare la quota dei non disponibili a lavorare, che passa dall’112,6 fra chi ha un titolo di studio basso all’1% fra i laureati.

Un andamento simile si osserva fra le donne, seppure con scarti più ridotti (dal 6,1% al 1,6%). Sempre fra gli uomini, al crescere del titolo di studio diminuisce l’incidenza dei disoccupati di lungo periodo, che passano dal 20,7% fra chi non ha raggiunto un diploma superiore al 15,2% fra i laureati. Tale andamento non si osserva fra le donne: solo le diplomate mostrano una quota di disoccupate di lungo periodo superiore (11,4%) rispetto a chi ha una laurea o un titolo di studio inferiore al diploma (10,9% e 8,9%).

Per entrambi i generi, invece, aumenta con il titolo di studio l’incidenza dei “rientranti” e dei disoccupati di breve periodo.

 

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AREE GEOGRAFICHE E GENERE

 

 

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Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica e classe d’età in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Sebbene in tutte le ripartizioni geografiche il tasso di NEET nel 2024 sia sempre superiore fra le classi d’età più alte rispetto a quelle più basse, tali differenze risultano più marcate nel Mezzogiorno. In particolare, fra le regioni del Sud il tasso di NEET è dell’8,9% fra i 15-19enni e sale gradualmente fino a raggiunge il 37,6% fra i 30-34enni (quasi +29 punti percentuali fra la classe d’età più bassa e quella più alta).

In maniera simile, nelle Isole i NEET sono il 7,6% dei 15-19enni e il 38,7% dei 30-34enni (+31 punti percentuali fra la prima e l’ultima classe d’età). In media, al Nord gli scarti sono di soli 10 punti percentuali fra i 15-19enni (5,4% al Nord-ovest e 3,7% al Nord-est) e i 30-34enni (rispettivamente 14,6% e 13,6%) e di 14 punti percentuali al Centro (4,7% fra i giovanissimi e 17,6% fra chi ha più di 30 anni).

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, genere e classe d’età in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Se si guarda alle differenze di genere, l’incidenza del fenomeno NEET aumenta molto più considerevolmente con l’età per le donne rispetto agli uomini.

Per le donne, al Sud e nelle Isole lo scarto fra 15-19enni e 30-34enni è rispettivamente di 40 punti percentuali (da 8,1% a 47,8% al Sud) e di 44 punti percentuali (dal 6% al 50,2% nelle Isole). Distanze più ridotte per le donne si osservano al Nord in generale (fra i 16 e i 18 punti percentuali; al Nord-ovest, ad esempio, il tasso di NEET è del 4,9% fra i 15-19enni e del 21,4% fra i 30-34enni) e al Centro (20 punti percentuali, dal 4% al 23,8).

Fra gli uomini del Nord e del Centro, invece, il tasso di NEET cresce ma in modo contenuto con l’età, con un picco nel gruppo dei 20-24enni. Al Nord-ovest, ad esempio, il tasso di NEET è del 5,9% fra i giovanissimi, sale al 12% fra i 20-24enni per poi calare al 9,6% fra i 25-29enni e all’8,1% fra i 30-34enni. Al Sud e nelle Isole, invece, il tasso di NEET è sistematicamente e considerevolmente più alto fra chi ha più di 20 anni rispetto ai 15-19enni: per questi ultimi, infatti, l’incidenza si aggira intorno al 9% ma sale al 27,1% al Sud e al 30,1% nelle Isole per chi ha 20-24 anni; fra i 30-34enni il valore è ancora fra il 29% e il 28% in entrambe le zone geografiche.

 

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AREE GEOGRAFICHE E CITTADINANZA

 

 

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Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Osservando la distribuzione territoriale del tasso di NEET per cittadinanza si nota che gli stranieri presentano sempre tassi superiori agli italiani con il valore più alto per chi risiede nelle regioni dle Sud. Lo svantaggio legato all’essere stranieri appare meno pronunciato nelle Isole dove la differenza fra valore di NEET nativi e stranieri è la più ridotta (6,7 punti percentuali). In particolare, mentre il tasso di NEET per i giovani italiani è pari al’9,1% al Nord-ovest, al 7,8% al Nord-est e all’12,5% al Centro, questo sale rispettivamente al 24,6%, 25,5% e 25,4% fra gli stranieri (con uno scarto che si aggira fra 12 e i 17 punti percentuali).

Seppure su livelli maggiori, anche al Sud il divario fra italiani e stranieri è simile, con il tasso di NEET al 26,1% fra gli italiani e al 41,4% fra gli stranieri (15 punti percentuali di differenza). Nelle Isole, invece, lo scarto è intorno ai 7 punti percentuali (27,7% fra gli italiani e 34,4% fra gli stranieri).

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, genere e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei tassi di NEET per genere e cittadinanza, spicca da una parte la ridotta distanza fra gli italiani e gli stranieri al Nord e al Centro e la grande disparità, nelle stesse regioni, fra le italiane e le straniere.

Se da una parte le donne italiane del Nord e del Centro hanno tassi di NEET non dissimili a quelli dei maschi italiani residenti nelle stesse aree, le donne straniere al Nord hanno tassi di NEET oltre tre volte superiori a quelli delle donne italiane e degli uomini stranieri residenti nelle stesse aree (al Nord-ovest l’incidenza tra le donne straniere è del 38,3% mentre quello delle italiane è del 9,9%, 29 punti percentuali di differenza).

Più ridotte sono invece le distanze fra i tassi di NEET delle donne italiane e straniere al Sud (29,4% vs 51,3%, 22 punti percentuali) e nelle Isole (31,6% vs 48,4%, 17 punti percentuali), soprattutto per via di una più marcata incidenza del fenomeno NEET fra le donne italiane del Mezzogiorno rispetto a quelle del Nord e del Centro. La distanza maggiore fra tassi di NEET di giovani maschi italiani e stranieri si osserva al Sud (22,9% vs 34,3%, 13 punti percentuali), mentre al Nord la distanza è di 4 punti percentuali nel Nord-ovest (8,3% è il tasso di NEET fra gli italiani mentre è 12,5% fra gli stranieri) e meno di 3 punti percentuali al Nord-est (6,2% vs 8,9%).

 

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AREE GEOGRAFICHE E TITOLO DI STUDIO

 

 

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Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Fra i diplomati, il tasso di NEET è sistematicamente superiore a quello di chi ha ottenuto titoli di studio più bassi o più alti in tutte le aree geografiche. Fra i laureati il tasso di NEET è sempre più basso rispetto a diplomati e giovani con titolo di scuola secondaria di I livello con differenze che restano sotto i 5 punti percentuali nelle aree del Nord e del Centro e arrivano oltre i 10 punti percentuali nelle aree del Sud e delle Isole.

Mentre nel Nord-ovest e nel Nord-est gli scarti nei tassi di NEET fra chi ha conseguito la laurea, il diploma di scuola secondaria superiore e chi ha titoli più bassi sono comunque contenuti (i tassi sono rispettivamente del 7,2%, 12,8% e 11,9% al Nord-ovest e del 7,4%, 11,5% e 10,7% nel Nord-est), vantaggi maggiori per i laureati si osservano al Sud (il tasso per loro è del 18,7% rispetto al 29,1% dei diplomati e il 27,6% di chi ha un titolo di studio inferiore) e nelle Isole (dove i tassi sono rispettivamente del 17,5%, 30,4% e 28,9%).

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, genere e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Avere una laurea sembra essere particolarmente vantaggioso per le giovani donne, e soprattutto per quelle residenti nelle Isole e al Sud: per loro il tasso di NEET è rispettivamente del 20,9% e del 20,3%, contro un’incidenza rispettivamente del 33,4% e del 33,2% per le diplomate nella stessa area geografica; valori ancora più alti dei tassi si osservano per coloro che non hanno conseguito nemmeno il diploma di scuola secondaria superiore.

Anche fra le residenti al Nord, comunque, il possesso di una laurea è associato a tassi di NEET significativamente inferiori rispetto a chi ha solo il diploma superiore o titoli di studio inferiori: nel Nord-ovest lo scarto è di quasi 8 punti percentuali (7,8% vs 16,6% e 15,5%) ed è simile l’andamento nel Nord-est.

Al Centro le tendenze sono analoghe sebbene qui lo scarto fra laureate e chi ha un titolo di studio inferiore al diploma superiore è estremamente più contenuto (13% vs 14,4%).

Fra gli uomini le tendenze sono le medesime benché al Nord e al Centro le differenze nei tassi di NEET fra laureati e titoli di studio inferiori siano molto ridotte rispetto a quanto osservato per le donne (dai 2 ai 4 punti percentuali).

Al Mezzogiorno, invece, aver conseguito una laurea offre un vantaggio maggiore ai laureati (16,2% al Sud e 13,3% nelle Isole) rispetto a chi ha un titolo di studio inferiore (es. 25,4% fra i diplomati al Sud e 27,5% nelle Isole).

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica e titolo di studio della madre in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Tra i giovani la cui madre ha conseguito al massimo la licenza elementare, il tasso di NEET è del 48,4% al Sud e del 50,2% nelle Isole, mentre fra chi ha una madre laureata scende rispettivamente al 9,2% e al 9,9% (uno scarto di 39 e 40 punti percentuali).

Al Nord e al Centro, invece, le differenze sono più contenute seppur rimangano significative: al Nord-ovest, ad esempio, fra i giovani la cui madre ha conseguito la licenza elementare il tasso di NEET è del 26,2%, contro il 5,1% fra chi ha una madre laureata.

Le differenze permangono importanti anche fra chi ha una madre con licenza media rispetto a chi ha una madre laureata, in tutte le aree geografiche: al Nord-ovest lo scarto è di 8 punti percentuali (13% fra chi ha una madre con licenza media vs 5,1% fra chi ha una madre laureata) mentre al Sud è di 21 punti percentuali (30,9% vs 9,2%) e nelle Isole di 23 punti percentuali (32,8% vs 9,9%).

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, genere e titolo di studio della madre in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Le differenze di genere nelle aree geografiche emergono soprattutto quando si confronta l’incidenza dei NEET fra coloro che hanno una madre con licenza elementare, mentre tendono a ridursi sensibilmente fra chi ha una madre con un titolo di studio superiore.

Avere una madre con livello di istruzione pari alla licenza elementare ha un impatto negativo soprattutto sulle giovani donne, che vedono aumentare in modo sensibile il tasso di NEET rispetto alle giovani con madri che hanno titoli superiori. In particolare, avere una madre con titolo di studio elementare porta le giovani che vivono nelle Isole ad avere un tasso di NEET del 65,5%, quelle del Sud un tasso del 58,8%, quelle del Centro un tasso del 47,9%, quelle del Nord Est un tasso del 49,8% e quelle del Nord Ovest un tasso del 45,5%.

Fra le donne con madri laureate, il tasso di NEET è molto vicino a quello degli uomini con madre laureata, talvolta addirittura inferiore, come accade ad esempio fra le giovani che vivono al Nord-ovest (tasso di NEET del 4,3% mentre per i maschi con le stesse caratteristiche è del 5,9%). Fra chi ha una madre diplomata, differenze di genere nei tassi di NEET non si osservano al Sud e nelle Isole, mentre un vantaggio maggiore si ha per gli uomini al Nord-ovest (8,1% per i maschi vs 9.6% per le femmine, 1,5 punti percentuali di differenza), al Nord-est (5,5% vs 8,6%, 3 punti percentuali) e al Centro (10,3% vs 12%, 1,5 punti percentuali circa).

Le distanze crescono con il ridursi dei livelli di istruzione. Fra chi ha una madre con solo la licenza media gli scarti fra uomini e donne diventano di circa 10 punti percentuali al Nord-est e nelle Isole, 7 al Centro e al Sud e 5 al Nord-ovest.

 

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AREE GEOGRAFICHE E CLUSTER EUROFOUND

 

 

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Distribuzione di NEET (15-34 anni) per area geografica e classificazione Eurofound in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Per quanto riguarda la composizione dei NEET, al di là della parte “altri tipi di NEET”, in tutte le aree geografiche prevale la maggior presenza di giovani NEET per ragioni familiari (30,6% al Nord-ovest e 34,5% al Nord-est, mentre è intorno al 25% al Centro, 20% al Sud e 22,8% nelle Isole).

A seguire, al Nord e al Centro prevalgono quelli meno vulnerabili (rientranti, tra il 10,9% e il 12,6% vs 7% nel Mezzogiorno; disoccupati di breve periodo, tra il 15% e il 16% vs circa 8/9% nel Mezzogiorno) mentre al Sud e nelle Isole emerge come rilevante la quota di disoccupati di lungo periodo (rispettivamente 17,8% e 16,7%, mentre al Nord e al Centro non va oltre l’11%).

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per area geografica, genere e classificazione Eurofound in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

La maggior presenza di NEET per ragioni familiari nel Nord rispetto al Mezzogiorno è dovuta prevalentemente alla componente femminile, e in particolare alla maggior presenza di donne straniere nelle regioni del Nord, che più facilmente delle italiane si collocano fuori dal mercato del lavoro.

Difatti, fra le donne del Nord l’incidenza di questa componente si aggira fra il 48,5% (Nord-ovest) e il 49,5% (Nord-est), mentre cala al 39,4% al Centro, al 33,9% al SUd e al 38,6% nelle Isole. Restano maggiori, anche nella distinzione per genere, le percentuali di coloro che ricadono nelle categorie meno svantaggiate di NEET tra chi risiede nelle regioni del Nord rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno.

Viceversa, sia fra gli uomini che fra le donne l’incidenza dei NEET di lungo periodo è maggiore fra chi vive al Sud e nelle Isole rispetto a chi vive al Nord e al Centro.

 

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AREE GEOGRAFICHE E CLASSI D’ETÀ

 

 

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Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, classe d’età e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Lo svantaggio degli stranieri rispetto agli italiani circa l’incidenza del fenomeno NEET cresce con l’aumentare dell’età, in modo più consistente al Nord rispetto che al Sud e nelle Isole. Fra gli italiani del Nord-ovest, ad esempio, l’incidenza cresce dal 5,4% per la fascia d’età 15-19 al 10,2% per la fascia 30-34 anni; nella stessa area geografica, il tasso di NEET fra gli stranieri passa dal 5,5% fra i più giovani al 33,3% fra i 30-34enni. La distanza in punti percentuali fra italiani e stranieri residenti nel Nord-ovest è nulla nella fascia 15-19, è di 16 punti percentuali nella fascia 20-24, di 17 punti nella fascia 25-29 e di 23 punti nella fascia 30-34 anni.

Al Sud, invece, il tasso di NEET è dell’8,5% fra gli italiani nella fascia 15-19 e del 19,3% fra i coetanei stranieri (quasi 11 punti percentuali di differenza); la distanza cresce fra i 25-29enni, dove il tasso arriva al 32,3% fra gli italiani e al 49,7% fra gli stranieri (differenza di 17 punti percentuali), per poi scendere a 10 punti percentuali di differenza fra i 30-34enni.

A pesare sul tasso di NEET della componente straniera è soprattutto la componente femminile in particolare nelle fasce d’età superiori, quando la condizione di NEET può essere più facilmente associata all’assunzione di responsabilità familiari.

Tasso di NEET (20-34 anni) per area geografica, classe d’età e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

In tutte le aree geografiche, a titoli di studio superiori corrispondono tassi di NEET inferiori, ma al Sud e nelle Isole l’istruzione ha un valore protettivo maggiore rispetto al Nord e al Centro. Nella fascia d’età 20-24, che comprende coloro che sono già usciti dal sistema di istruzione secondaria, nel Nord-ovest avere un diploma riduce l’incidenza dei NEET dal 24,6% per chi non arriva al diploma all’11,3% fra chi invece ne ha conseguito uno; nel Nord-est la presenza dei NEET passa dal 26,8% fra chi ha titoli di studio più bassi all’8,9% di chi ha un diploma. Al Nord, quindi, lo scarto nel tasso di NEET fra diplomati e non diplomati è rispettivamente di 13 punti percentuali nel Nord-ovest e di 18 punti percentuali nel Nord-est.

Al Sud e nelle Isole, nella stessa fascia d’età, la percentuale di NEET passa rispettivamente dal 57% e 52,3% fra chi non ha un diploma superiore al 22,1% e 22,6% fra chi ha conseguito il diploma, con uno scarto rispettivamente di 35 e 30 punti percentuali. Nella classe d’età successiva (25-29), che include chi ha già conseguito una laurea, lo scarto fra diplomati e laureati nel tasso di NEET è di 4 punti percentuali nel Nord-ovest (incidenza dell’11,8% fra i diplomati e del 7,5% fra i laureati), 3,5 punti percentuali nel Nord-est (11,7% vs 8,1%), 7 punti percentuali al Centro (20,5% vs 13%) e 14 punti percentuali al Sud e nelle Isole (con tassi di NEET che calano dal 33,4% fra i diplomati al 18,9% al Sud e dal 34,3% al 20% nelle Isole fra i laureati).

Infine, nella classe 30-34 anni si consolida il vantaggio per i laureati sui diplomati, con scarti di oltre 8 punti percentuali al Nord e al Centro, 15 punti percentuali al Sud e 23 punti percentuali nelle Isole.

Distribuzione di NEET (15-34 anni) per area geografica, classe d’età e classificazione Eurofound in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Nella composizione dei NEET, al crescere dell’età si riduce, in tutte le ripartizioni geografiche, il peso delle componenti di forza lavoro (i disoccupati di breve e lungo periodo e i rientranti). Permangono tuttavia – in ciascuna fascia d’età – i vantaggi per chi risiede al Nord e al Centro, dove la componente meno vulnerabile dei NEET (i rientranti e i disoccupati di breve periodo) rimane superiore rispetto alle regioni del Mezzogiorno.

Ad esempio, i disoccupati di breve termine al Nord-ovest sono il 21,6% nella fascia 20-24 anni e il 9,5% nella fascia 30-34 anni, mentre al Sud sono rispettivamente il 9,3% e il 5,6%; al contrario i disoccupati di lungo periodo sono il 12,5% dei NEET fra i 20-24enni al Nord-ovest e il 22,5% al Sud, mentre scendono rispettivamente al 9,9% e al 15% fra i 30-34enni.

Cresce invece ovunque con l’età il peso della quota di NEET legata alle responsabilità familiari. Passando dalla fascia d’età 20-24 alla 30-34, la percentuale di NEET dovuta a motivi familiari aumenta dal 13,6% al 49,8% nel Nord-ovest (+36 punti percentuali), dal 12,4% al 55,9% nel Nord-est (+ 43), dal 7,4% al 38,2% al Centro (+31), dal 7,8% al 32% al Sud (+24) e dall’8,4% al 35,3% nelle Isole (+27). Gli scarti fra Centro-Nord e Mezzogiorno sono da attribuirsi alla più consistente presenza di straniere nelle regioni settentrionali.

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, titolo di studio e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Il titolo di studio è protettivo rispetto al rischio di diventare NEET soprattutto per gli italiani con una laurea rispetto ai diplomati e, solo al Sud e nelle Isole, rispetto a chi ha un titolo di studio inferiore al diploma superiore. Fra gli stranieri, si osserva similmente una maggiore incidenza dei NEET fra chi ha un diploma rispetto a chi ha titoli di studio inferiori, tranne al Sud.

In particolare, al Nord e al Centro il tasso di NEET fra gli italiani con licenza media oscilla fra il 7,3 del Nord-est e il 10% del Centro, fra i diplomati italiani si attesta fra il 9% del Nord-est e il 15% del Centro, mentre fra i laureati i tassi si collocano tra il 5,7% del Nord-ovest e il 10,2% del Centro.

Al Sud le variazioni sono più ampie, passando dal 26,2% di NEET fra chi non ha conseguito un diploma superiore, al 28,6% fra i diplomati e il 18,4% fra i laureati. Andamenti e livelli simili si osservano anche per le Isole. Fra gli stranieri del Centro-Nord e delle Isole, il tasso di NEET è superiore fra i diplomati rispetto a chi non ha un diploma (es. nel Nord-est è del 23,1% fra chi ha un titolo di studio basso e del 28,3% fra chi ha un diploma), mentre al Sud l’incidenza di NEET è uguale fra chi ha un diploma e chi ha solo la licenza media (poco più del 42%).

La numerosità dei dati disponibili rende possibile un commento sui dati dei laureati solo fra gli italiani. In questo caso, in tutte le aree geografiche e in particolare nel Mezzogiorno, avere una laurea è associato a una riduzione del tasso di NEET: ad esempio al Sud il tasso di NEET passa dal 28.6% per i diplomati al 18,4% per i laureati mentre nelle Isole si passa dal 30,1% dei diplomati al 17,7% dei laureati. Evidenze simili sembrano emergere anche per i laureati stranieri, sebbene le basse numerosità non permettano un confronto accurato.

Tasso di NEET (15-34 anni) per area geografica, titolo di studio della madre e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Il vantaggio offerto dai livelli di istruzione più elevati della madre è riscontrabile sia fra gli italiani che fra gli stranieri in ogni ripartizione geografica. In media i vantaggi maggiori si osservano nel passaggio da madre con istruzione primaria a licenza media: per gli italiani in particolare al Nord-est (tasso di NEET passa dal 21,2% al 9,7%), al Sud (dal 48,1% al 30,7%) e nelle Isole (dal 51,6% al 32,9%); fra gli stranieri al Nord-ovest (dal 34,2% al 21,2%), al Sud (dal 49,9% al 37,8%) e nelle Isole (dal 43% al 31,4%). Le madri diplomate riducono i tassi di NEET dei figli più o meno in ugual misura fra italiani e stranieri al Sud e nelle Isole, e solo fra gli stranieri nel Nord-est: da esempio il tasso di NEET per gli stranieri al Sud cala dal 37,8% al 26,7% (-11 punti percentuali) mentre fra gli italiani dal 30,7% al 16,8% (-14 punti percentuali).

Data la bassa numerosità delle osservazioni fra gli stranieri con madri diplomate (al Sud) e con madri laureate (in tutte le ripartizioni), i confronti possibili con la popolazione italiana a livello sub-nazionale sono limitati.

 

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REGIONI

 

 

 

Approfondisci il trend

Tasso di NEET (15-34 anni) per regione e classe d’età in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Data l’eterogeneità del contesto italiano risulta particolarmente interessante analizzare i dati del fenomeno NEET nelle diverse regioni. I tassi di NEET tendono a essere più alti fra le regioni del Mezzogiorno indistintamente dalla classe d’età considerata.

Alcune specificità tuttavia emergono. In particolare, per la classe 15-19 anni i tassi di NEET restano tutti sotto la soglia del 9% con la unica eccezione della regione Campania (10,2%) ; nella classe d’età successiva (20-24 anni), tassi più alti li troviamo in Calabria (31%), seguita dalla Sicilia (30,9%) e dalla Campania (28,2%). Fra i 25-29enni e i 30-34enni sono ancora la Calabria (39,6% e 40,6%), la Sicilia (38% e 42,2%) e la Campania (36% e 40,6%) le regioni con l’incidenza maggiore di NEET.

Agli estremi opposti, troviamo il Veneto con un tasso del 2,6% per la fascia 15-19 anni, il Trentino-Alto Adige con un tasso dell’8,4% per la fascia 20-24 anni, del 9,9% per la 25-29 anni e del 12,2% per i 30-34enni. Altre regioni virtuose per i giovanissimi (15-19) sono le Marche e l’Emilia-Romagnacon tassi rispettivamente del 4,3% e del 4,4. Dopo il Trentino-Alto Adige, fra i 20-24enni le regioni più virtuose risultano essere Emilia-Romagna e Umbria (10,3% e 10,6%), nella fascia 25-29 Piemonte e Lombardia (11,3% e 12,3%), nella fascia 30-34 Marche e Veneto (12,6% e 13,2%).

Tasso di NEET (15-34 anni) per regione e cittadinanza in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Le regioni in cui gli stranieri fanno registrare tassi di NEET superiori sono la Campania (45,4%), la Puglia (42,8%) e l’Abruzzo (40,9%); guardando ai soli italiani emergono invece la Sicilia (29,9%), la Calabria (29,8%) e la Campania (28,2%).

Tassi di NEET inferiori fra gli stranieri si osservano invece in Trentino-Alto Adige (21,8%), nelle Marche (22,3%), in Umbria (22,8%) e in Emilia-Romagna (23,3%). Analogamente, fra gli italiani le regioni più virtuose per tasso di NEET sono il Trentino Alto-Adige (7,2%), il Veneto (7,2%), e l’Emilia-Romagna (8,3%). Calcolando i divari fra i tassi di NEET per gli italiani e gli stranieri, la distanza maggiore si osserva in Abruzzo (il tasso di NEET è 16,5% per gli italiani e 40,9% per gli stranieri, oltre 24 punti percentuali di differenza), in Veneto (7,2% vs 27,7%, 20 punti percentuali) e in Friuli-Venezia-Giulia (9,4% vs 28,1%, oltre 18 punti percentuali).

Divari minori si riscontrano invece in Sicilia (29,9% vs 34,8%, 4,9 punti percentuali), in Calabria (29,8% vs 35,5%, 5,7 punti percentuali) e in Basilicata (19,7% vs 26,9%, 7,2 punti percentuali).

Tasso di NEET (15-34 anni) per regione e titolo di studio in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Il vantaggio comparativo offerto dall’aver conseguito una laurea è superiore fra le regioni del Sud e nelle Isole in comparazione alle regioni del Nord e del Centro. In particolare, in Sicilia, Puglia e Calabria avere una laurea riduce di oltre 11 punti percentuali il tasso di NEET rispetto a chi ha conseguito un diploma superiore, mentre in Sicilia addirittura quasi 14 punti percentuali.

Al contrario, possedere un diploma rispetto a una licenza media non è associato a percentuali minori di NEET se non in Campania (-4,5 punti percentuali), Liguria (-1,7 punti percentuali) e Veneto (-0,7 punti percentuali). In maniera simile, fra chi possiede un diploma il tasso di NEET è significativamente maggiore rispetto a chi ha una licenza media in tutte le altre regioni e in particolare in Calabria (tasso di NEET dei diplomati del 35,8% e dei licenziati scuola media del 24,9%, 11 punti percentuali di differenza), in Abruzzo (23,3% vs 14%, 9,4 punti percentuali) e nel Lazio (20,3% vs 13,5%, 6,8 punti percentuali).

Tasso di NEET (15-34 anni) per regione e titolo di studio della madre in Italia, anno 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

L’incidenza del fenomeno NEET diminuisce fra coloro che hanno madri con titoli di studio via via più elevati. Tale decremento è evidente per il passaggio a ogni ordine di istruzione successivo in particolare in Sicilia, Campania e Calabria: in queste regioni, infatti, si osserva la riduzione maggiore dell’incidenza sia per coloro che hanno una madre con licenza media rispetto a coloro la cui madre ha solo l’istruzione primaria (-21 punti percentuali in Campania e -19 punti percentuali in Sicilia), sia nel confronto fra licenza media e diploma (-18,4 punti percentuali in Sicilia, -16,9 in Calabria e -15 in Campania), sia fra diploma e laurea (-9 in Calabria, -7,8 in Campania e -7 in Sicilia).

Le regioni che riportano invece una riduzione significativamente maggiore del tasso di NEET solo in corrispondenza del confronto fra madri con licenza media e madri con licenza elementare sono il Veneto (-19 punti percentuali) e il Friuli-Venezia Giulia (-23 punti percentuali). In Abruzzo e in Puglia, invece, una riduzione maggiore rispetto ad altre regioni si osserva solo nel confronto fra madri con diploma superiore e madri con laurea (-9 punti percentuali in entrambi i casi).

 

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