Per affrontare con efficacia il fenomeno dei NEET è fondamentale partire da una conoscenza solida e aggiornata del contesto.

I dati fotografano l’ampiezza e l’evoluzione del problema e rivelano anche le linee di frattura: le disuguaglianze che attraversano i territori, il genere, i background familiari e i percorsi educativi. Avere una lettura disaggregata e approfondita sulla situazione dell’Italia permette di riconoscere i gruppi più esposti al rischio di esclusione, comprendere le dinamiche che li coinvolgono e orientare politiche mirate, più giuste e più efficaci.

Il focus che segue approfondisce queste fratture e le dinamiche che le alimentano.

 

 

IL TREND IN ITALIA

 

 

 

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Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) e del numero di NEET (in migliaia) in Italia, anni dal 2004 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Il fenomeno dei NEET fra i 15 e i 29 anni in Italia, così come negli altri Paesi europei, è cresciuto molto in corrispondenza della Grande Recessione. Il tasso di NEET è passato da essere il 19% nel 2008 al 26% negli anni fra il 2013 e il 2015, per poi tornare a calare fino al 15,2% nel 2024, con una risalita temporanea negli anni della pandemia (23,7% nel 2020, 23,1% nel 2021). In termini assoluti, i NEET erano circa 1,8 milioni prima della Grande Recessione, sono arrivati a essere oltre 2,4 milioni fra il 2013 e il 2014 per poi calare fino a poco più di 1,3 milioni nel 2024.

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Fra il 2019 e il 2024 la contrazione del fenomeno dei NEET nella fascia d’età fra i 15 i 29 anni in Italia ha interessato sia la componente maschile che quella femminile, anche se per le donne il calo è stato lievemente più marcato. Se da una parte il tasso di NEET nel 2024 è inferiore a quello del 2019 sia per gli uomini (dal 20,1% nel 2019 al 13,8%) sia per le donne (dal 24,1% al 16,6%), dall’altra il divario di genere, che si era ridotto a 2 punti percentuali nel 2022, è risalito 4 punti percentuali nel 2023 (come nell’anno pre-pandemico) per poi ricalare a 2,8 punti percentuali nel 2024.

 

I TREND PER AREA
GEOGRAFICA E REGIONE

 

 

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Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per area geografica in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Riguardo la distribuzione territoriale del tasso dei NEET e i suoi andamenti, il Sud e le Isole sono le aree geografiche in cui la riduzione fra il 2019 e il 2024 è stata più marcata: l’incidenza 15-29 anni è diminuita, nel primo caso, da circa il 32% al 23%, mentre nel secondo dal 35% al 24%. Se la presenza dei NEET fra i giovani è ancora a livelli elevati nel Sud della penisola (coinvolgendo quasi 730 mila giovani), al Nord i valori al 2024 sono ormai molto prossimi al target europeo del 9% (circa 10% al Nord-ovest e 9% al Nord-est), mentre al Centro si assestano intorno al 13%.

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per area geografica e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

L’incidenza del fenomeno NEET risulta più alta fra le donne. Gli andamenti dei tassi di NEET fra il 2019 e il 2024 per area geografica sono molto simili fra uomini e donne. Al Sud e nelle Isole il calo dell’incidenza è pressoché identico per entrambi i generi: fra le donne al Sud la percentuale di NEET passa dal 33% del 2019 al 24% nel 2024 (-9 punti percentuali), mentre nelle Isole scende al 25,7% nel 2024 dal 36,6% del 2019 (-11 punti percentuali circa). Similmente, il tasso di NEET per gli uomini al Sud si contrae di 8 punti percentuali (cala dal 30,6% del 2019 al 22,1% del 2024) e nelle Isole di 11 punti percentuali (dal 33,5% al 22,5%). Anche al Nord i trend sono sovrapponibili per uomini e donne, con l’unica differenza per quanto riguarda le donne del Nord-ovest, per cui la riduzione della quota di NEET fra il 2019 e il 2024 è più marcata (-7 punti percentuali; da 18,5% a 11,3%) rispetto a quanto è avvenuto per gli uomini residenti nella stessa area geografica (-4 punti percentuali; da 12,9% a 9,2%).

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per regione in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Fra il 2019 e il 2024, la regione italiana in cui si osserva un calo più marcato nel tasso di NEET è la Sicilia, che è passata dal 38% nel 2019 al 25,7% nel 2024 (-12,2 punti percentuali); seguono poi la Sardegna (dal 27,9% al 17,8%, -10,1 punti percentuali) insieme a Campania, Calabria e Basilicata (-9 punti percentuali). Nonostante l’andamento positivo, tuttavia, la Sicilia (25,7%), la Calabria (26,2%) e la Campania (24,9%) rimangono le regioni che nel 2024 mostrano il tasso di NEET più alto . Le regioni che hanno già raggiunto l’obiettivo europeo del 9% sono il Trentino-Alto Adige (7,7%)e il Veneto al 9%. Anche le provincie autonome di Trento e di Bolzano registrano valori sotto il target fissato dall’UE con, rispettivamente, il 7,3% e l’8%. Sono comunque molto prossime all’obiettivo – alcune di loro l’avevano già superato nel 2023 – Emilia-Romagna (9,6%), Piemonte (9,8%), Lombardia (10,1%), Umbria (10,1%), Valle d’Aosta (10,3%), Marche (10,6%) e Friuli-Venezia Giulia (10,6%).

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per regione e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Fra le regioni con i dati di NEET più critici, quelle che hanno osservato una riduzione più significativa del fenomeno fra il 2019 e il 2024 sia fra la componente femminile che la componente maschile nella fascia 15-29 anni sono la Sicilia e la Sardegna. In Sicilia per gli uomini il tasso è sceso da 36,1% a 24,2% circa (-12 punti percentuali), mentre per le donne nella stessa regione è calato da circa il 40% al 27,4% circa (-13 punti percentuali). Una tendenza simile si osserva in Sardegna, dove l’incidenza del fenomeno è passata dal 27,1% al 16,5% per gli uomini (quasi -12 punti percentuali), mentre fra le donne il tasso è passato dal 28,8% al 19,2% (quasi 10 punti percentuali in meno). Una riduzione importante, soprattutto dal lato femminile, emerge anche in Campania: qui il tasso di NEET fra le donne è passato dal 35,7% a meno del 25% (oltre 11 punti percentuali in meno), mentre fra gli uomini è calato dal 32,9% al 25,1% circa (-7,8 punti percentuali).

 

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I TREND PER CLASSI DI ETÀ

 

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Andamento del tasso di NEET per classi d’età in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Sono i giovani fra i 20 e i 29 anni quelli maggiormente interessati dal calo del tasso di NEET nel periodo fra il 2019 e il 2024. Complessivamente, nelle fasce d’età 20-24 e 25-29 anni l’incidenza si è ridotta rispettivamente di circa 7 e 8 punti percentuali, passando per i 20-24enni dal 25,1% al 17,8% e per i 25-29enni dal 29,6% al 21,5%. Negli ultimi anni si registra un tasso di NEET che cresce al crescere della fascia di età considerata, passando nel 2024 dal 6% dei giovani 15-19 anni al 23,2% fra chi ha fra i 30 e i 34 anni.

Andamento del tasso di NEET per classi d’età e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Le donne mostrano una più marcata di riduzione della percentuale di NEET nella fascia 25-29 anni (da 35,4% a 26,5%; -9 punti percentuali) rispetto agli uomini (da 23,9% a 16,9%; -7 punti percentuali). Per gli uomini anche nella fascia 20-24 si registra una riduzione nel tasso di NEET fra il 2019 e il 2024 di 7 punti percentuali passando dal 24,8% al 17,9%.

 

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I TREND PER CITTADINANZA E GENERAZIONE

 

 

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Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per cittadinanza in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Il tasso di NEET è sensibilmente più alto fra i giovani stranieri rispetto agli italiani, nel 2024 nella fascia 15-29 anni si passa infatti dal 23,7% degli stranieri al 14,3% dei nativi (9,4 punti percentuali). Fra il 2019 e il 2024 la contrazione del tasso di NEET fra i giovani ha interessato sia gli italiani che gli stranieri. In particolare, fra i giovani con cittadinanza italiana il tasso di NEET è calato dal 21,1% al 14,3%, mentre fra gli stranieri dal 31,2% al 23,7% (7 punti percentuali in meno in entrambi i casi).

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per cittadinanza e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Non si evidenziano differenze di genere nel calo del tasso di NEET fra italiani e stranieri che resta fra i 6 e i 7 punti percentuali nel periodo 2019-2024. Nel 2024, il valore più alto di NEET si rileva fra le giovani donne straniere (34,7%), un livello più che doppio rispetto a quello delle coetanee italiane (14,8%) e 20 punti percentuali più alto dei coetanei stranieri (14,7%). Fra i giovani italiani e stranieri la differenza è ben più contenuta: fra i primi il tasso di NEET nel 2024 è del 13,7% mentre fra i secondi 14,7%.

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per generazione di immigrazione in Italia, anni dal 2021 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Le maggiori differenze fra italiani e stranieri emergono soprattutto nei confronti degli stranieri di prima generazione, ovvero di coloro che sono nati all’estero da genitori stranieri. Nel 2024, infatti, il tasso di NEET calcolato fra i/le giovani italiani e stranieri di seconda generazione è nella sostanza il medesimo, rispettivamente del 14,2% e del 13,9%, mentre fra gli stranieri di prima generazione raggiunge il 25,7%. Fra il 2021 e il 2024 le distanze fra italiani e stranieri di prima generazione si sono tuttavia ridotte: l’incidenza fra gli italiani era del 22% contro il 35% fra gli stranieri di prima generazione (13 punti percentuali di differenza); nel 2024 la differenza si è lievemente ridimensionata a 11,5 punti percentuali.

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per generazione di immigrazione e genere in Italia, anni dal 2021 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Nel 2024 il divario fra donne italiane (con un tasso di NEET del 14,7%) e straniere si evidenzia soprattutto rispetto alla componente di donne straniere di prima generazione (38,2%), mentre è pressoché nullo rispetto alle donne straniere di seconda generazione (14,5%). La distanza fra il tasso di NEET delle italiane e delle straniere di prima generazione è di 23,4 punti percentuali nel 2024, in aumento rispetto al 2021 quando le italiane avevano una incidenza di NEET inferiore di 22,1 punti percentuali.

Analogamente, fra gli uomini il divario è maggiore soprattutto fra italiani (incidenza al 13,7%), o gli stranieri di seconda generazione (13,3%), e stranieri immigrati di prima generazione (15,3%), sebbene la differenza sia estremamente più contenuta rispetto a quella osservata per le donne (meno di 2 punti percentuali). Inoltre, confrontando i dati del 2024 con quelli del 2021, si osserva che la distanza fra italiani e stranieri di prima generazione è in contrazione (era di 3,5 punti percentuali nel 2021).

 

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I TREND PER TITOLO DI STUDIO

 

 

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Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per titolo di studio in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Nel 2024 i tassi di NEET più bassi si osservano fra i laureati (11,8%), dove la contrazione del fenomeno nel periodo dal 2019 e il 2024 è stata di quasi 8 punti percentuali (era del 19,4% nel 2019). In maniera analoga, fra coloro che hanno al massimo un diploma di scuola secondaria inferiore il tasso di NEET è calato dal 21,6% nel 2019 al 13,3% nel 2024 . La riduzione più contenuta si è osservata per coloro che hanno un titolo di studio secondario superiore (dal 23,2% al 17,8%, -5 punti percentuali). È proprio per questo gruppo di giovani che l’incidenza di NEET rimane a livelli più consistenti rispetto ai giovani con titoli di studio più bassi o più alti.

 

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per titolo di studio e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Sono soprattutto le donne con una laurea, più dei coetanei maschi laureati, a essere interessate da una riduzione del tasso di NEET fra il 2019 e il 2024. Fra queste, infatti, i NEET passano dal 21,5% al 12,4% (-9 punti percentuali) mentre fra i maschi il tasso cala dal 16,4% all’11% (-5 punti percentuali), di fatto riducendo il gap di genere fra i laureati a poco più di un punto percentuale (erano 5 punti percentuali nel 2019).

 

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I TREND PER RUOLO IN FAMIGLIA

 

 

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Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per ruolo in famiglia in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

L’incidenza del fenomeno NEET è diversa a seconda del ruolo familiare dell’individuo. Essere NEET è più comune fra chi si trova nella condizione di genitore, e in particolare in quella di madre (60,7% nel 2024, in decrescita rispetto al 64,8% del 2021).

Andamento del tasso di NEET (15-29 anni) per ruolo in famiglia e genere in Italia, anni dal 2019 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Anche se in coppia senza figli, le donne nel 2024 si trovano più facilmente nella condizione di NEET rispetto agli uomini (nel 17,4% dei casi fra le donne contro il 12,3% fra gli uomini). Rispetto al 2021, tuttavia, questa differenza di genere si è sensibilmente ridotta da 8 punti percentuali (il tasso in questa categoria era al 24,4% per le donne e al 16,2% per gli uomini) a 5 punti percentuali nel 2024. Sempre nel 2024, è inferiore invece è l’incidenza dei NEET fra le donne che sono solo figlie (12,5%) rispetto ai coetanei maschi nella medesima condizione (14%): tale differenza di genere è rimasta pressoché invariata nel tempo, dato che la percentuale di NEET fra chi è nella condizione di figlio si è ridotta nel tempo in ugual misura fra uomini e donne (era del 20,5% fra le donne nel 2021 e del 21,7% fra gli uomini).

 

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I TREND PER CATEGORIE EUROFOUND

 

 

 

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Andamento della distribuzione di NEET (15-29 anni) per classificazione Eurofound in Italia, anni dal 2019 al 2020 (serie interrotta) e dal 2021 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

L’avvento della pandemia ha portato, in Italia, a un lieve incremento dei NEET scoraggiati (dall’11,3% del 2019 al 12,1% del 2020). Nel 2021 l’adozione di nuovi criteri di raggruppamento nelle varie categorie da parte di Eurofound non permette un confronto diretto con i dati degli anni precedenti. I maggiori cambiamenti hanno interessato la categoria dei NEET scoraggiati, convogliata quasi interamente nella categoria residuale “altre tipologie di NEET” mantenendo nella voce specifica solo le persone che indicano di essere scoraggiate perché temono di non riuscire a trovare un lavoro adeguato alle proprie esigenze. Fra il 2021 e il 2024 risulta in contrazione la categoria dei “rientranti”, ovvero di coloro che sono in attesa di iniziare un nuovo percorso di studio o un nuovo lavoro: passano infatti dal 25,3% all’10,7%. Analogamente, si riduce anche il peso dei “disoccupati di lungo periodo” che passa dal 17,2% al 14,7%. Pressoché stabili sono invece i “disoccupati di breve periodo”, che oscillano fra il 12,4% del 2021 e il 13,5% del 2024 con un picco al 15,5% nel 2023, e gli scoraggiati, che passano dal dall’1,4% all’1,5%. In crescita invece coloro che sono NEET per motivi familiari (dal 13% al 16,7%) e gli indisponibili per disabilità/malattia (dal 4,5% al 6,5%); in aumento anche la categoria residuale “altri motivi”, che sale consistentemente fra il 2021 e il 2024 passando dal 26,1% al 36,4%.

Andamento della distribuzione di NEET (15-29 anni) per classificazione Eurofound e genere in Italia, anni dal 2019 al 2020 (serie interrotta) e dal 2021 al 2024 [Fonte: elaborazione ODM Consulting su dati Istat]

Guardando al 2024, il profilo dei NEET risulta nettamente differenziato per genere. Al netto della categoria “altro”, la maggioranza delle donne NEET lo è per ragioni familiari (29%, contro appena il 2,7% degli uomini), mentre tra gli uomini prevalgono i NEET di lungo periodo, alla ricerca di lavoro da oltre un anno (17,7%, rispetto al 12% delle donne). Alcune differenze si sono accentuate nel tempo. Pur seguendo andamenti simili tra i sessi, infatti, tra il 2021 e il 2024 fra le donne cresce in modo sensibile il peso di chi è NEET per motivi di cura, passando dal 22,7% nel 2021 al 29% nel 2024 (+6 punti), contro una crescita di un solo punto percentuale fra gli uomini (dal 2,1% al 2,7%). Andamenti più simili fra i generi si osservano invece nella quota di scoraggiati, in aumento di un punto percentuale sia tra il 2019 e il 2020 sia fra il 2021e il 2024. Per gli uomini, come per le donne, aumenta anche la categoria residuale “altri motivi”, che fra i 2021 e il 2024 sale dal 29,3% al 41,4% per gli uomini e dal 23,3% al 32% per le donne.

 

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