Occupazione femminile e sfide demografiche rappresentano un binomio che in Italia costituisce un elemento di forte criticità che ha importanti ripercussioni sull’intero sistema Paese.

Da anni facciamo i conti con tassi di occupazione femminile scoraggianti, che letti in relazione alla fascia 25-34 anni e in correlazione ai dati di maternità evidenziano la forte penalizzazione che le donne soffrono nel mercato del lavoro e la difficile compatibilità con le scelte genitoriali. È urgente avviare un’inversione di rotta per sostenere uno sviluppo sostenibile del Paese, soprattutto alla luce del fatto che i paesi con un più alto tasso di occupazione femminile sono anche quelli che meglio affrontano la sfida demografica riportando un più alto tasso di natalità.

Una possibile strada per avviare un cambiamento concreto la traccia lo studio realizzato insieme a Gi Group Holding, in collaborazione con Valore D, “Donne, Lavoro e Sfide Demografiche. Modelli e strategie a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità”. Dal confronto tra 6 paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia), attingendo alle best practice di alcune multinazionali italiane e ascoltando le dinamiche delle PMI connesse al tema, la pubblicazione condivide possibili soluzioni a sostegno dell’occupazione femminile e della genitorialità, partendo proprio dal valore e dal ruolo del lavoro, che non deve essere un’obiezione a priori alla genitorialità, ma motore capace di assecondare e agevolare le scelte genitoriali.

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